
Comporto: anche nel part-time verticale si presume la continuità dell’evento morboso
Anche nel rapporto di lavoro part-time verticale occorre tener conto, ai fini del calcolo del comporto, dei giorni non lavorativi cadenti nel periodo di assenza per malattia, dovendosi presumere la continuità dell’episodio morboso
Tribunale di Roma, ordinanza del 18 luglio 2021
La vicenda trae origine dal licenziamento per superamento del periodo di comporto, intimato ad una...

Patto di demansionamento: requisiti di validità e risarcimento danni
Corte di Cassazione, sez. Lavoro, ordinanza 8 luglio 2021 n. 19522
È valido il patto di demansionamento che, ai soli fini di evitare un licenziamento, attribuisca al lavoratore mansioni e conseguente retribuzione inferiori a quelle per le quali sia stato assunto o che successivamente avesse acquisito, per la prevalenza dell’interesse del lavoratore a mantenere il posto di lavoro su...

Trasferimento d’azienda illegittimo e conseguenze retributive
Corte di Cassazione ordinanza 14 giugno 2021 n. 16719
In caso di trasferimento d’azienda dichiarato illegittimo, il cedente deve corrispondere al lavoratore l’intera retribuzione senza poter detrarre quanto dal medesimo percepito per l’attività svolta alle dipendenze del cessionario, trattandosi di due rapporti che rimangono perfettamente separati e distinti. È questo l’orientamento...

Tempo tuta non retribuito se il dipendente sceglie luogo e momento in cui vestirsi e svestirsi
Il c.d. tempo tuta non è orario di lavoro e non è soggetto a retribuzione se non vi è eterodirezione datoriale su tempi, modi e luoghi della vestizione
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 7 giugno 2021 n. 15763
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15763 del 7 giugno 2021, torna a pronunciarsi sulla questione della retribuibilità del cd. tempo tuta, ossia il tempo...

Licenziamento collettivo: è irrilevante l’intenzione di licenziare secondo l’articolo 7 della legge 604/1966
Quotidiano del Lavoro – Il Sole 24 Ore, 4 giugno 2021 – Marco Tesoro
L’avvio di molteplici procedure secondo l’articolo 7 della legge 604/1966, per le medesime motivazioni economiche, di per sé non rileva ai fini del calcolo del numero minimo di cinque recessi che impone l’apertura della procedura di licenziamento collettivo. È questo l’importante principio che emerge...

Licenziamento disciplinare e tutela reintegratoria
Irragionevole l’orientamento della Suprema Corte che esclude l’applicabilità dell’art. 18, comma 4, nelle ipotesi in cui la condotta punita con misure conservative sia descritta tramite clausole generali.
Cassazione Civile, sezione VI, ordinanza interlocutoria, n. 14777 del 27 maggio 2021
Presenta profili di irragionevolezza l’orientamento di questa Corte,...

Come le nuove regole UE possono rafforzare il diritto alla disconnessione in Italia
Pubblicato su «International Employment Lawyer» 20 maggio 2021 – Sharon Reilly
Essere esperti di tecnologia non è più solo un’abilità piacevole da avere, ma è sempre più essenziale per qualsiasi lavoro, indipendentemente dal settore, al fine di soddisfare le esigenze di business e i modelli organizzativi in continua evoluzione.Leggi la versione integrale dell’articolo pubblicata su...

Quando il socio amministratore di società di capitali può essere anche dipendente della società
La qualità di amministratore di una società di capitali è compatibile con la qualifica di lavoratore subordinato della stessa, ove sia accertato, in concreto, lo svolgimento di mansioni diverse da quelle proprie della carica sociale rivestita, con l’assoggettamento ad effettivo potere di supremazia gerarchica e disciplinare.
Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 20 aprile...

Legittimo il licenziamento per gravi infrazioni alla guida dell’auto aziendale
Integra giusta causa di licenziamento una grave violazione del codice della strada – per ragioni estranee al servizio – da parte di un dipendente alla guida dell’auto aziendale
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 9304 del 07 aprile 2021
Il caso trae origine dal licenziamento per giusta causa irrogato ad un lavoratore per gravi violazioni del codice...

Blocco dei licenziamenti: il recesso in prova è nullo se si dimostra l’esigenza di ridurre i costi
Quotidiano del Lavoro – Il Sole 24 Ore, 12 aprile 2021 – Marco Tesoro
Durante il blocco dei licenziamenti, il recesso intimato nel del periodo di prova è nullo per motivo illecito determinante, se il dipendente dimostra di aver superato la prova ed è accertata l’esigenza datoriale di ridurre i costi. Così si è espresso il Tribunale di Roma (estensore Coco) il 25 marzo 2021, annullando...