Quotidiano del Lavoro – Il Sole 24 Ore, 30 novembre 2021 – Marco Tesoro
Assoluta incompatibilità tra la qualità di lavoratore dipendente e la carica di presidenza del consiglio di amministrazione.
Così la cassazione con la sentenza 36362 del 23 novembre 2021.
La Suprema Corte formula un principio di diritto di rilevante impatto pratico, estendendo al presidente del CdA, come già previsto per l’amministratore unico, l’assoluta incompatibilità con la qualità di lavoratore subordinato.
Se con riferimento all’amministratore unico le argomentazioni, consolidate da anni, appaiono più che condivisibili, a mio avviso non è chiaro il percorso logico-giuridico che ha portato la Corte ad estendere l’incompatibilità anche al presidente del CdA.
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